“Se gli uomini fossero belli e intelligenti,
si chiamerebbero donne”.
Fu solo verso la fine del 1962, quando un mondo claudicante e ferito si avviava verso un futuro più sereno, che l'intera umanità fu messa davanti ad una nuova e sconvolgente scoperta. La
WHO (World Health Organization) annunciò che le conseguenze de "il disastro di Van Allen" non erano purtroppo cessate. Furono evidenziati numerosi casi, ritenuti eventi non isolati, in cui individui di sesso maschile andavano incontro ad una
rapida demenza senile, deterioramento delle condizioni fisiche e morte precoce. In meno di un anno, 200.000 morti furono ricondotte alla nuova patologia. Le vittime erano tutte di uomini con più di 40 anni di età, migliaia di famiglie furono private di padri, zii e nonni ritenuti fino ad allora i capisaldi della gestione familiare, lasciando così le nuove generazioni a crescere prive di figure maschili. Col passare dei mesi l’incidenza della patologia aumentò, invece di diminuire: nel 90% degli uomini entro i 30 anni subentrava un’infertilità incurabile, che fu causa del successivo tracollo della curva demografica mondiale, ed entro i successivi 10 anni circa si raggiungeva un decadimento fisico e mentale drammatico che conduceva alla conseguente morte.
La Demetra stanziò, fin dalle prime fasi della crisi, fondi e personale di altissimo livello per fare ricerca sulla patologia che stava colpendo gli uomini, scoprì così che il morbo era una malattia geneticamente trasmissibile: le onde elettromagnetiche dovute allo scoppio dell'Explorer I avevano danneggiato il cromosoma umano Y, radicando in esso una grave e permanente alterazione. Venne denominata sindrome di Martha Chase, dal nome della ricercatrice che per prima isolò il difetto sul genoma.
La madre sfama e la madre cura, così la Demetra si lanciò di nuovo nel campo della ricerca per trovare una cura, ma stavolta senza successo. L'unico frutto della sperimentazione fu un farmaco a base di ormoni androgeni, una cura palliativa in grado solo di rallentare gli effetti della malattia. La sindrome di Martha Chase sconvolse l'umanità nella sua più profonda natura, stravolgendo per sempre quelli che erano gli assetti sociali e culturali.
Nessun uomo aveva più la forza fisica per compiere mestieri pesanti, né viveva abbastanza a lungo da ricoprire ruoli di autorità, e spesso i primi segnali di demenza senile si manifestavano ben prima delle fasi finali della sindrome.