ESPERIENZA
"Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa,
e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico."
(Erasmo da Rotterdam)


Il Carnevale è un momento di rinnovamento, che festeggia la fine dell’inverno e l’ingresso in una stagione di rinascita. Dietro la maschera ognuno trova una nuova libertà e può sperimentare al di fuori di se stesso. Ti proponiamo di viverlo per un intero fine settimana non solo indossando un costume, ma trasformandoti nel personaggio che esso rappresenta.

Che tu diventi una burbera taverniera gelosa e truffaldina, un ex soldato fanfarone, una pastorella che vorrebbe vedere il mondo, o un machiavellico giullare dalle propensioni poco ortodosse, Sogno di una notte di fine inverno ti farà vivere un’avventura magica, dall’atmosfera giocosa e fiabesca, una commedia fuori dagli schemi, un’esperienza leggera e divertente, in un mondo fuori dal tempo.

SCOPO DEL GIOCO
"La gola, il ballo e il gioco in carnevale, vidi ogni anno a qualcuno esser fatale."
(Proverbio italiano)


Un larp si basa sulla libera interpretazione di un personaggio da parte dei partecipanti. Qualunque azione tu voglia compiere nel gioco, devi solo farla fisicamente: è come se ti trovassi a vivere sul set di un film ad ambientazione comica, fiabesca e fantastica. Gli unici limiti sono, ovviamente, il comune buon senso e la legge italiana.

Inoltre, pur trattandosi di un gioco di pura interpretazione, abbiamo scritto alcune semplici regole simboliche: il loro scopo è simulare nella finzione ciò che è difficile compiere fisicamente, per arricchire l'esperienza di gioco, rappresentare azioni fantastiche impossibili nella realtà ma funzionali allo sviluppo della narrazione e favorire il coinvolgimento dei personaggi nell’atmosfera dell’evento attraverso la comicità, l’esagerazione, l’ironia.

In Sogno di una notte di fine inverno il tuo personaggio vivrà contrasti, inimicizie e dilemmi, ma non tenterà di risolverli con le armi in pugno: al contrario invece, come in ogni commedia che si rispetti, cercherà di superarli con l’arguzia e l’inganno. L'unico "obiettivo", per tutti i partecipanti, rimane quello di vivere il percorso del proprio personaggio attraverso l’esperienza degli eventi presentati nel gioco.

Questo significa che la fisicità sarà connotata in modo farsesco, esagerato e comico, proprio come avviene sul palcoscenico di una commedia o nel teatro dei burattini. Una bastonatura, ad esempio, può essere un ottimo modo per Pantalone di punire Arlecchino, colpevole di aver guardato troppo insistentemente la scollatura della moglie del padrone… Ma dopo essere stato bastonato, Arlecchino non soffrirà per mesi le contusioni subite: si rialzerà quasi subito, meditando un modo divertente per farla pagare al disonesto padrone…

La regola fondamentale è "What You See Is What You Get", ovvero “è come lo vedi”: in pratica tutto quello che esiste nel mondo immaginario di gioco ha una sua rappresentazione scenografica fedele ed univoca. Per fare un esempio semplice, ma non ovvio per tutti, il Villaggio delle Stelle sarà illuminato esclusivamente con torce e candele e addobbato con utensili e oggetti d’epoca...



IL FIABESCO E LA BURLA
"E se la vita è una commedia, perché non a tutti gli attori fu data la maschera?"
((Ambrogio Bazzero)


L’ambientazione è volutamente senza tempo, fantastica e sganciata da ogni mondo fantasy propriamente definito. Vogliamo uscire dai canoni del fantastico medievale dove il leale cavaliere spende la sua eroica esistenza a scontrarsi con i ferali barbari del nord, e il viscido mercante desidera solo rubare il poco danaro di entrambi… Vogliamo, per qualche ora, farti vivere all’interno di una fiaba, dove il “dove” e il “quando” sono aspetti secondari alla narrazione, e il “c’era una volta” è l’incipit sottinteso di ogni trama.

In questa realtà così particolare e fantastica non mancheranno conflitti, piccoli odi, scontri per l’eredità, matrimoni negati e storie d’amore particolarmente infelici… ma non c’è fiaba che si rispetti senza il “Lieto Fine”. E non c’è nemmeno una Commedia che non abbia un lieto fine.

Sogno si muove infatti tra due filoni fondamentali, la Fiaba e la Burla, il fantastico e la Commedia.

L’arrivo dei teatranti nel villaggio sconvolge la sua quotidianità “piccolo-borghese”, contadina e bigotta, rivela le sue ipocrisie e i suoi limiti, con le armi della burla, dello scherzo e dell’ironia.

DINAMICHE DI GIOCO - GUIDA EVENTO
Le regole complete per lo svolgersi dell’evento contano poche pagine. Insieme a tutte le altre informazioni necessarie per partecipare a Sogno, si trovano nella “Guida Evento”, un comodo PDF che spiega con semplicità tutto quel che che devi sapere