The Witcher – La Restaurazione Forums Design Manifesto Le Cronache del Nuovo Ordine | Parte Seconda

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    Marco BielliIl Bardo
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      Cronache

      del

      Nuovo Ordine

      -PARTE SECONDA-

       

      Kaer Arnaghad | 1307

      Il leggendario Kaer voluto da Arnaghad dopo la dissoluzione dell’Antico Ordine si trovava nelle desolate pianure a est della città di Cintra, tra il fiume Jaruga e i monti Amell. Per raggiungerlo i soldati di ventura dovettero attraversare le campagne abbandonate e incolte dopo le ultime due guerre e non perdersi in una nebbia innaturale che sembrava sorgere dai prati come un malvagio respiro animato dalla volontà di scacciarli.

       

      Le bande mercenarie ormai si facevano chiamare Nuovo Ordine, anche se il segreto per creare nuovi Strighi non era stato ancora trovato. Stabilirono il loro campo base fuori dalle mura di Kaer Arnaghad. Per mesi ogni banda si accampò nella propria tenda comando, e la usò come luogo per pianificare le prossime mosse o per incontrare alleati e avversari.

       

      Kaer Arnaghad era protetto da difese magiche e infestato da spiriti inquieti, che nessuna arma poteva ferire o scacciare. Fuori dalle mura antiche e pericolose rovine affioravano appena da un mare di arbusti, rampicanti e spine, sorto chissà quando a seppellire i segreti di un tempo. Sotto consiglio della Corte dei Corvi, che evidentemente sapeva più cose sul Kaer di quanto avesse rivelato in precedenza, non fu tentato un assalto frontale. Caricare a testa bassa avrebbe significato risvegliare ogni inganno nato dalla magia, ogni spirito fatto di nebbia e paura, ogni goccia di rancore racchiusa nelle spine.

       

      Per settimane, le bande si concentrarono quindi a compiere piccole e brevi incursioni all’interno del Kaer. Lo scopo avrebbe dovuto essere solo uno: trovare qualsiasi informazione relativa alla perduta Prova delle Erbe, tuttavia, con grande scorno di chi attribuiva un qualche valore a onore e lealtà, il più delle volte le incursioni erano volte solo a far bottino. E questo fu una fortuna, perché senza l’oro e l’argento trafugato dal Kaer, il Nuovo Ordine non avrebbe potuto sopravvivere mesi accampato fuori da Kaer Arnaghad.

       

      “Un boccale d’oro e due coltelli d’argento. Siamo dovuti andare all’inferno per trovarli, quindi ora fai la tua magia e procurami qualcuno che voglia comprarli a un buon prezzo e non tentare di fregarmi, corvaccio maledetto, io so che non siete cambiati per niente. Siamo dovuti andare all’inferno, mi capisci? Oltre quel maledetto portone si trovano i tuoi peggiori incubi. La nebbia prende forma, diventa cattiva, crudele. La terra del cortile è nera, come quella dei morti, e la porta di ogni stanza ha inciso sopra un qualche tipo di maleficio. Oltrepassando il chiostro e il vecchio tempio le cose peggiorano. Le rovine oltre il ponte sono infestate ti dico. Le spine…le spine sembrano vive. Ma questo è niente in confronto alla Prima Corte, nell’ala orientale. Ci si arriva solo con uno stretto passaggio tra il fossato e la torre. C’è qualcosa lì dentro. Qualcosa che non voglio incontrare”

      -Discorso tra la Compagnia Nera e la Corte dei Corvi 

       

       

      L’Assedio degli Stracci | 1307

      Nessuno sa di preciso come successe. Forse il costante bisogno del Nuovo Ordine di lasciare il Kaer e vendere il bottino delle sue incursioni per garantirsi la sopravvivenza attirò troppe attenzioni, o, più semplicemente, qualcuna delle bande tradì il segreto. Quale che sia la verità, nel secondo mese del 1307, all’alba, nuovi mercenari misero un campo non lontano da Kaer Arnaghad. 

       

      In questo campo erano riunite diverse bande: le Code Mozze, i Cacciatori di Vizima, le Onde Nere e un gruppo che si proclamava addirittura come erede dell’antico Ordine della Rosa Bianca. Questi mercenari erano arrivati fino a Kaer Arnaghad seguendo le indicazioni delle Onde Nere, giunte in qualche modo a conoscenza del luogo segreto. Tutti i nuovi arrivati volevano una sola cosa: far parte del nascituro Nuovo Ordine degli Strighi. O, meglio, così sostenevano ma non è difficile immaginare che in realtà volessero solo partecipare al saccheggio del Kaer.

       

      Il Nuovo Ordine si mostrò subito contrario a condividere il suo destino di fama, e il suo presente di bottino, con queste nuove bande, e una sorta di costante rivalità scoppiò tra i due campi, rivalità che più di una volta si trasformò in veri e propri scontri armati, che potevano variare dalla rissa, alla disfida onorevole, all’imboscata a seconda dei contendenti.

       

      Ai nuovi arrivati fu sempre proibito di avvicinarsi al Kaer. Solo per le Onde Nere fu fatta eccezione. Nessuno sa bene per quale motivo, ma i Bastardi di Ferro e Goran in persona invitarono i contrabbandieri a stabilirsi nel campo del Nuovo Ordine, offerta che fu subito accettata, causando sospetto e ostilità da parte di tutti e due gli schieramenti.

       

      In questo clima, le incursioni nella fortezza continuarono, ma senza successo. Nessuno sembrava in grado di trovare qualche indizio sulla perduta Prova delle Erbe. Come se non bastasse, le posizione di Kaer Arnaghad divenne sempre più di dominio pubblico, e molto preso, ai margini dei due campi, si potevano di tanto in tanto vedere viaggiatori, mercanti e, senza dubbio, spie inviate dalle tre grandi potenze.

       

      “Goran ha una sola parola. E anche noi. Non dimentichiamo il passato. Ma non crediamo ci sia bisogno di spendere altre parole. Potete mettere la vostra tenda nel nostro campo. Potete tentare di farvi ammazzare nella fortezza. E questo è quanto vi è concesso fare. Non rivolgeteci più la parola.”

      -Parole dei Bastardi di Ferro alle Onde Nere

       

       

      La notte di Nebbia e di Spine | 1307

      Accadde durante la notte di Birke dell’anno 1307. In una sola notte, senza preavviso, la città di Cintra fu divorata dalla nebbia e dalle spine. Tutti coloro così sventurati da trovarsi all’interno delle mura caddero a terra, nello stesso istante, come se la loro anima si fosse staccata dal corpo per fuggire dall’orrore che stava per giungere.

      Per prima calò la nebbia, portando con sé il freddo nascosto nel buio tra una stella e l’altra. Nella nebbia, gli spiriti dei morti di Cintra urlavano di dolore in una lingua più antica del primo regno dell’uomo. Poi, dalla pietre, dall’acqua, dalla terra stessa diventata ostile, sorsero le spine. Le spine avvolsero i corpi morti e i corpi solo addormentati, per farne pupazzi di carne da muovere in macabra danza.

      I pochi che ancora restavano, i pochi non presi dalla nebbia e dalle spine, si alzarono, uno alla volta. Alcuni tentarono di fuggire. Altri, con la mente in pezzi, restarono a vivere nella città di nebbia e di spine.

       

      Mentre Cintra veniva divorata, l’eco di quell’infausto prodigio raggiungeva anche Kaer Arnaghad. 

       

      Quella notte le Code Mozze e l’Ordine della Rosa Bianca erano riusciti ad avvicinarsi alla fortezza, nascondendosi tra le rovine sul retro. All’improvviso, da sotto i rovi, alcune pietre si accesero di una luce spettrale. L’antico Circolo Runico, il più grande segreto di Arnaghad, si stava risvegliando. Dal cerchio ora sveglio iniziò ad addensarsi la nebbia e, con lei, gli spiriti inquieti. L’Ordine della Rosa Bianca sfodererò le lame, caricando con coraggio, mentre, alle loro spalle, le Code Mozze si diedero alla fuga.

       

      Quando le Code Mozze arrivarono al loro campo, scoprirono che stava infuriando una battaglia: il Nuovo Ordine aveva deciso di scacciare una volta per tutte gli invasori. Le Code Mozze si frapposero tra i combattenti, avvisandoli tutti del pericolo. Nessuno sa perché lo fecero. Forse per generosità. Forse perché, con il campo assediato, non avrebbero potuto raccogliere i loro averi e fuggire lontano.

       

      In ogni caso, grazie all’avvertimento delle Code Mozze e alla solitaria battaglia della Rosa Bianca, il Nuovo Ordine e gli altri mercenari riuscirono a riorganizzarsi e a evitare un massacro. 

       

      Dal Circolo Runico creature di nebbia e di spine si riversano nel Kaer e nelle radure circostanti e le compagnie di ventura si batterono valorosamente per tentare di respingerli. Ben presto tutti si accorsero che la vittoria sarebbe stata impossibile e Goran ordinò la ritirata. 

       

      Combattere fianco a fianco fece cessare le aperte ostilità tra le bande e, alla fine, fu concesso a tutti di far parte del Nuovo Ordine, anche se, come spesso accade, i rancori non sparirono certo in una notte.

       

      “È accaduto. Il prodigio che stavamo aspettando. Grande e terribile come il potere del mondo antico”

      -Fringilla Vigo, maga di corte di Nilfgaard

       

       

      La Caduta di Cintra | 1307

      La caduta della città di Cintra segnò il definitivo collasso del regno che portava lo stesso nome. Messo in ginocchio dalle ultime due guerre e dallo Scisma, il Regno di Cintra si disgregò completamente, e ogni cittadina e ogni villaggio divenne del tutto una comunità indipendente. I dintorni della città di Cintra divennero lande infestate, flagellate dalle creature del buio, della nebbia e delle spine che a volte si spingevano anche a minacciare i contadi più lontani. Le campagne intorno alla città si svuotarono, e centinaia di rifugiati si riversarono nelle terre vicine, causando disordini e violenze.

       

      La città di Cintra divenne un luogo proibito, impossibile da raggiungere. Tuttavia, tra i cacciatori di tesori, iniziarono a diffondersi leggende sulle ricchezze incustodite abbandonate nella città fantasma. Per chiunque fosse abbastanza folle da avventurarsi oltre le spine in cerca di fama e bottina, la via più sicura era quella di farsi accompagnare dai misteriosi Spettri di Cintra. Questi Spettri erano una banda di sopravvissuti alla Notte, che in cambio di denaro accompagnavano chi lo voleva oltre la nebbia, fino alle porte della città maledetta.

       

      “Te lo giuro, l’ho visto coi miei occhi. Era qui, proprio in questa taverna. Uno dei menagrami degli Spettri di Cintra. Era lì, nell’angolo lontano dal fuoco, ad aspettare qualcuno. Non ha parlato tutta la sera. Poi un tizio gli ha fatto cenno e quello si è alzato per uscire. È lì che l’ho visto. Il suo mantello si è spostato. Sotto aveva un’armatura logora. E…poi niente. Solo nebbia. Era un vero spettro capisci? È per questo che la sventura li segue ovunque vadano!”

      -Pettegolezzo raccontato alla taverna “La volpe stonata” di Attre

       

       

      La Dieta di Ortagor | 1307

      Goran condusse il Nuovo Ordine in fuga da Kaer Arnaghad fino alla fortezza di Ortagor, dove sperava di ottenere ospitalità e rifugio. Arrivati alle porte della roccaforte i mercenari la trovarono presa d’assalto da profughi in cerca di un luogo in cui ripararsi. 

       

      Il signore di Ortagor era Carwin Erin Dyffriyn aep Dheran, nipote di Cahir Mawr Dyffriyn aep Ceallach, da cui aveva ereditato il titolo di Cavaliere Nero di Cintra, nel tentivo di mondarlo dall’infame onta del tradimento. A causa delle azioni di Cahir, Carwin divenne schiavo personale dell’imperatore Morvran Voorhis, costretto a servire nella famigerata Brigata Eclissi. Tuttavia, come è privilegio di chi si distingue servendo l’Eclissi, il fedele Carwin ebbe la sua meritata ricompensa: la fortezza di Ortagor e il suo contado. Quando l’Impero di Nilfgaard si ritirò da Cintra, dopo lo Scisma, Carwin rimase al suo posto, determinato a proteggere le terre di sua responsabilità.

       

      Carwin non volle ricevere i mercenari, non vedendo perché avrebbe dovuto utilizzare risorse per accogliere loro invece che concedere protezione ai profughi di Cintra. Dopo duri scambi di parole, Goran convinse la maggior parte delle bande del Nuovo Ordine a seguirlo in un assalto alle porte di Ortagor. Sapendo di non poter sostenere un assedio il Cavaliere Nero di Cintra accolse infine i mercenari, sempre maltollerando la loro presenza.

       

      Per settimane ci fu una difficile convivenza tra Carwin, il Nuovo Ordine, gli abitanti di Ortagor e i rifugiati e non mancarono momenti di tensione e di scontro. Tutto cambiò quando alla fortezza giunsero i Cavalieri della Loggia, inviati da Philippa Eilhart in persona, con un’offerta per il Nuovo Ordine.

       

      Philippa Eilhart, consigliere dell’assemblea dei capi delle isole Skellige e capo della Loggia, sosteneva di conoscere un modo, sfruttando il Circolo Runico di Kaer Arnaghad, per invocare un potente rituale in grado di creare nuovi Strighi senza bisogno della prova delle erbe.

       

      Tutto quello che serviva, secondo la maga, era quello di organizzare una spedizione nella perduta Cintra per recuperare oggetti dal potere sufficiente per essere catalizzatori di un tale prodigio.

       

      Come prova di buona fede, i Cavalieri della Loggia portarono con loro dei forzieri di oro raccolti dalle maghe della Loggia presso le tre grandi potenze, con cui il Nuovo Ordine avrebbe potuto reclutare altri mercenari in vista delle prossime battaglie.

       

      “Questa è l’offerta. Come dono, la Maga vi manda anche alcune parole: per costruire il futuro, guardate al passato, per una nuova vita, guardate alla morte”

      – Cavalieri della Loggia

       

       

      La Seconda Chiamata | 1307 – 1308

      Grazie ai forzieri ricevuti dalla Loggia, il Nuovo Ordine fu in grado di pianificare operazioni per alcuni mesi, senza curarsi di dover trovare risorse per mantenere e, possibilmente, arricchire le diverse bande. Anzi, l’offerta di Philippa Eilhart fu così generosa che l’Ordine fu in grado di reclutare nuove compagnie di ventura per unirsi alla sua causa.

       

      Vennero così a Ortagor, attirati dal soldo e dalle promesse di fama e ricchezza, gli Scudi di Maribor, i Falchi del Nord e i Ratti dei Vicoli. Anche i Guardiani provarono nuovamente a farsi assoldare, ma senza successo, poiché, ancora una volta, i Bastardi di Ferro si misero di traverso e non ci fu modo di convincerli.

       

      In aggiunta, le Onde Nere e la Rosa Bianca furono mandate verso Cintra, per reclutare i famigerati Spettri, unici, a quanto dicevano le voci di taverna, in grado di trovare vie d’accesso per la città perduta. L’impresa andò a buon fine, ma, si dice, successe qualcosa di terribile ai margini della Nebbia. Qualcosa di cui nessuna delle tre bande ha mai parlato ad altri.

       

      Concluso che fu il reclutamento, Philippa Eilhart in persona, accompagnata da Ida Emean aep Sivne, una maga di stirpe elfica, giunse a Ortagor e, insieme a Goran, formulò un piano d’azione: alcune compagnie avrebbero tentato una pericolosa sortita oltre la Nebbia, nella perduta città di Cintra, per cercare reliquie in grado di nutrire il rituale suggerito dalla Loggia. 

       

      Verso Cintra si diressero, accompagnati da Ida Emean aep Sivne: i Cavalieri della Loggia, la Compagnia Nera, i Falchi del Nord, gli Spettri di Cintra, il Patto del Giglio, gli Scudi di Maribor e gli Erranti del Lago. Su insistenza di questi ultimi anche la Corte dei Corvi dovette unirsi alla pericolosa spedizione. Del resto, se volevano continuare ad essere considerati grandi eroi dal Nuovo Ordine, era tempo di compiere una nuova impresa. 

       

      Il resto del Nuovo Ordine invece, insieme a Philippa Eilhart, si mosse in direzione di Kaer Arnaghad, per ingaggiare i mostri in battaglia e liberare una volta per tutte la fortezza.

       

      “Prima che la marcia abbia inizio, è forse opportuno rivelarvi le straordinarie circostanze che hanno messo in moto questa catena di eventi e la vera natura dell’incanto per cui state rischiando la vostra vita. Non ve ne farò mistero, la Loggia non ama particolarmente gli Strighi e, normalmente, si muoverebbe per ostacolare la vostra impresa, non per aiutarla. Tuttavia, Keira Metz è stata molto convincente nelle sue argomentazioni, ricordandoci anche i desideri delle nostre due consorelle di cui non abbiamo notizie da decenni. Mi riferisco ovviamente a Yennefer di Vengerberg e a Triss Merigold. Non fatevi illusioni però. I veri motivi per il nostro coinvolgimento sono ben altri.

       

      Cio’ che è successo a Cintra è un portento straordinario, paragonabile a quello che portò la vostra razza in questo continente. Siamo convinte che, nella Nebbia, il confine tra la vita e la morte sia estremamente sottile. È per confermare questa convinzione che siamo disposte ad aiutarvi. L’incanto che vi abbiamo proposto, cosa pensate che riguardi?

      È un incanto che riguarda la morte. Se non è possibile creare nuovi Strighi, perché i misteri delle erbe sono andati perduti, possiamo forse modificare i vostri corpi per renderli simili a quelli degli Strighi morti, per far sì che voi possiate ereditare almeno in parte le loro capacità e i loro segreti. Il Circolo Runico del vostro Kaer ci darà accesso al respiro dei morti, ma per aprire la porta avremo bisogno di qualcosa che si trova nel cuore della Nebbia, nella perduta Cintra.”

      -Ida Emean aep Sivne

       

       

      Gli Occhi della Regina Calanthe | 1308

      Quello che accadde oltre la Nebbia è un mistero. Le bande non parlano volentieri della maledetta spedizione e, spesso, i loro racconti sono contraddittori e incoerenti. Sappiamo solo che, in qualche modo, le compagnie di ventura riuscirono ad entrare nella città perduta e a trovare le reliquie richieste dalla Loggia, ovvero gli occhi della Regina Calanthe. Dopo che le reliquie furono trovate, due bande, la Compagnia Nera e i Falchi del Nord, decisero di tradire il Nuovo Ordine: si impossessarono dell’occhio sinistro della regina e fuggirono, facendosi strada tra la Nebbia e le Spine. Nessuna sa dove si trovino oggi. Le altre bande, guidate dagli Spettri di Cintra e dai Cavalieri della Loggia, riuscirono a ritrovare la via per uscire dalla città maledetta, portando con loro l’occhio destro della regina.

      Cosa accadde a Ida Emean aep Sivne è un mistero, ma di certo la maga della stirpe degli Elfi non uscì mai da Cintra.

       

      “Non riesco…non riesco a parlarne. È come, come se la Nebbia mi fosse entrata nei ricordi, capisci?”

      “I corridoi. Ci siamo separati. Forse a coppie. Forse ogni banda per conto suo. È tutto così confuso.”

      “Era lì, davanti a noi. Una figura di nebbia. Era la Regina Calanthe. Bendata. Aveva in mano un vassoio d’argento. Sul vassoio, erano appoggiati i suoi occhi.”

      “A un tratto ho visto una luce azzurra nel buio. Ti dico che era una spada, in mano agli Erranti. Era Aerondight ne sono sicuro”

      “La maga continuava a ripetere di non toccare niente. Pensi che qualcuno l’abbia ascoltata? C’erano ricchezze ovunque, capisci? Abbandonate!”

      “A un certo punto le Spine hanno smesso di ostacolarci, fino a sparire, come se le cripte fossero la roccaforte della Nebbia, il suo dominio assoluto.”

      “Quando hanno toccato gli Occhi…è come se qualcosa mi avesse tirato per l’anima. Dopo ricordo solo la luce del sole, fuori dalla città maledetta.”

      “Lui era lì. Di fianco alla Regina. Un’armatura nera come la notte.”

      “Non lo so. Immagina la tua più grande sbronza. Ecco è qualcosa di simile. I ricordi dico. Anche il senso di colpa, però. Come se avessi fatto qualcosa di terribile.”

      “Ti dico che sono state le Spine a farli fuggire, come se rampicanti e rovi si fossero mossi per impedirci di inseguirli”

      “Ogni notte ho paura. Ho paura di avere detto sì.”

      “La Nebbia non li toccava. Non so come spiegarlo, ma la Nebbia non li toccava. Gli Spettri intendo.”

      “Non ci siamo voltati indietro per cercarla. Nemmeno una volta. Dentro di noi sapevamo tutti che sarebbe stato inutile.”

      – Racconti sconnessi delle bande ritornate da Cintra

       

       

      La Battaglia per Kaer Arnaghad | 1308

      Mentre la spedizione entrava nella Nebbia, il resto del Nuovo Ordine si dirigeva verso Kaer Arnaghad, deciso a conquistare la fortezza una volta per tutte.

       

      Giunti che furono in vista del Kaer, i mercenari si prepararono alla battaglia, scoprendo che il loro vecchio accampamento era ancora in piedi, fuori dalla mura. Osservarono con timore mentre, da una collina vicino, Philippa Eilhart invocava un incanto per rendere i mostri di nebbia e di spine vulnerabili all’acciaio delle lame e al fuoco delle torce.

       

      I Martelli di Goran, i Figli dell’Ortica e i Ratti dei Vicoli si concentrarono a liberare il campo fuori dalle mura, dove solo poche creature si erano spinte. Lo scontro fu vinto facilmente ma, dopo la battaglia, le bande si accorsero che qualcuno aveva saccheggiato le tende. Era successo prima, dopo o durante la fuga dell’anno precedente?

       

      L’Ordine della Rosa Bianca, i Bastardi di Ferro e i Cacciatori di Vizima affrontarono invece le figure ferali che infestavano il Circolo Runico. Anche questa battaglia fu vinta ma tutti i mercenari coinvolti vennero punti dai rampicanti irti di spine sorti a difendere il circolo runico, in una rara alleanza con la nebbia. Se qualcosa accadrà in seguito al morso di quelle spine, nessuno può dirlo.

       

      Accompagnati da Philippa, le Onde Nere, le Code Mozze, la Compagnia della Stella e i Raminghi di Temeria tentarono di farsi strada all’interno del Kaer, sperando di liberare tutte le sue stanze, soprattutto la famigerata Prima Corte nell’ala orientale. Grazie al supporto della maga i mercenari riuscirono ad arrivare alla Corte ma, dopo che ebbero fatto pochi passi all’interno, Philippa, che si era fermata per un istante, come ad ascoltare parole lontane, urlò una singola parola: traditori. 

      Detto questo, la maga si tramutò in un gufo grigio e sparì nella notte, spezzando così l’incanto che aveva reso le creature spettrali vulnerabili ai colpi dei mercenari.

      Le bande tentarono disperatamente di ritirarsi dalla Prima Corte e di chiudere i pesanti cancelli di ferro che la collegavano al resto del Kaer. Il loro tentativo ebbe successo ma Hildebrantde, delle Code Mozze, fu preso dalla Nebbia e trascinato verso le cripte della Prima Corte.

       

      Quando l’incantesimo di Philippa si spezzò, la battaglia per Kaer Arnaghad ebbe fine. Il Nuovo Ordine era riuscito a liberare il campo fuori dalle mura, il circolo runico e l’ingresso del Kaer. Alcune ale, e in particolare la terribile Prima Corte, erano però ancora infestate da creature mostruose.

      “Traditori! Pagherete per quello che avete fatto a Ida Emean aep Sivne!”

      – Philippa Eilhart

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